Qualche tempo fa, una principissina bella e carina chiamata Rea Silvia, figlia di re Amuglio di Alba Longa, la quale si innamoró del potente e forte Marte, dio della Guerra. E così la fiamina dell’amore diede 2 gemelli dopo nove mesi. Re Amuglio ferito nel suo orgoglio, perché pensava che sua figlia l’aveva tradito, l’incarcerò nella grotta più profonda del regno, e buttò i due gemelli alle fredde acque del fiume Tevere. Ma sucesse che la cesta si arenò e una lupa che passava per di là trovò ai due bambini e gli riscaldò e nutrì col suo latte. Dopo, un pastore di peccore che passegiava per il margine del fiume vide i gemelli e li adottò. Questo pastore, chiamato Faustolo, dopo molti anni poichè, i bambini crebbero abastanza forti da fare la sua vita, raccontà loro la vera storia. I due gemelli andarono a incontrare re Amuglio. In principio volevano parlare, ma visto che re Amuglio era troppo intransigente, la loro visita diventò una spedizione punitiva, e re Amuglio prese quello che meritava: una lanciata al bell mezzo del petto e Rea Silvia fu liberata.
Romolo e Remo decissero di fondare una nuova città vicina al posto dove furono trovati dalla lupa. Dopo, la consulta agli oracoli, giachè volevano fundare la città sul sicuro, gli dei erano favorevoli.
Ma nacquero dei problema, giachè Romolo e Remo, non si mettevano d’accordo dove fondare la città, Remo e Romolo non avevano visto gli stessi ucelli.
Romolo, tutto deciso, e sicuro di avere la raggione, e meglio ancore, il favore degli dei, tracciò il perimetro della futura città. Remo, pieno di invidia e rabbia, traversò il perímetro, e il suo fratello l’ucisse, perchè non aveva rispetato le norma da lui date.
Però, dal sangue di Remo, nacque la città più bella e monumentale dell’Antichità, culla di saggezza e pure di violenza, che segnarà l’Occidente e l’Europa per il corso dei secoli. Questa città fu chiamata Roma.
Una grande storia per una grande città.
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