domenica 23 maggio 2010
Vi raccomando di ascoltare delle canzone di Emma Shapplin
Se volete sentire delle belle canzone in italiano vi raccomando di ascoltare Emma Shapplin, per esempio 'Cuor senza sangue', 'Reprendo mai più' e 'Spente le stelle'.
Baci e abraci!
Pere
lunedì 17 maggio 2010
La letteratura di Emma
La mia scrittrice favorita è Jane Austen e il suo meraviglioso e scillante mondo, dove tutte le converse sono civilizzate e interessanti. Dove l’arte e la cultura erano valori importanti. Ovviamente questo mondo era il mondo dei ricchi, dall’altro, dei proveri e della sua ingiusta situazione meglio non parlare. Ma mi piacerebbe passegiare per i belli giardini, bere il tè, che è la bibita più civilizzata dal mondo e non dover lavorare. So che la situazione delle donne dell’epoca, la biografia della propria Jane è un buon esempio, ma parlo soltanto di un mondo di fantasia.
Altra della letteratura che mi fa impazzire sono le storie dei vampiri. Da piccola, voleveo essere un vampiro e per molt anni ho dormito con la finestra aperta perchè ancora che non sapevo che i vampiri non esistevano, non voleo perdere l’opportunità di che qualche notte uno avrebbe chiamato alla mia finestra.
E perché volevo essere un vampiro?
Volevo éssere un vampiro perché volevo essere libera, immortale, vivere tutte le vite possibile. Potevo essere una figlia dei fiori e andare in Nepal o studiare tutte le facultà, tutte le lingue, vedere tutte le opere d’arte del mondo e leggere i classici.
Ma leggo di tutto: Saramago, Cortázar, Borges, Carmen Martín Gaite... tutti i grandi classici. E anche, come no, la fantascienzia Tolkien, Harry Potter, George R. R. Martin, Anne Rice o Sthephanie Meyer.
Adesso, sono leggendo Fahrenheit 451 da Ray Bradbury e sono impazzita per la qualità di questa finzione scientifica. È un libbro magnífico. Credo che tutti dovrebbeto leggere questo romanzo e riflettere un po’ sulla società che stiamo facendo fra tutti, dove la parola “intellettuale” é quasi un insulto.
E quando finiró Farenheit, voglio leggere in italiano un romanzo di Paolo Giordano: La soleitudine dei numeri primi.
Ma non soltanto leggo, anche mi piacce scrivere. Sono in un “Workshop di Narrativa” per migliorare la mia scrittura. Tutti dicono che ho grilli nella testa, ma quello che ho sono molte storie e fantasia.
Adesso, sono stanca del mondo del giornalismo, instabile, insicuro e impersonale, e ho appena trovato una nuova vocazione nell’insegnamento. Il mio desiderio è diventare è essere insegnante di letteratura. Ma prima dovrei studiare tantissimo!
lunedì 10 maggio 2010
Gli occhi della moda
Fotografia e moda sono un binomio indissolubile. La fotografia di moda ha un’influenza determinante in tutti i campi della comunicazione ed è considerata ormai a pieno titolo una forma d’arte. Di fatto, negli ultimi anni la fotografia di moda è diventata il medium conduttore della cultura visiva contemporanea: dalla sua condizione di supporto della moda si è evoluta in produttrice di icone e di idee. L'invenzione della fotografia è stata una vera e propria rivoluzione che ha creato un nuovo linguaggio subito recepito dalla moda, tanto che già intorno agli anni 1850-60 si è iniziato a parlare di"fotografia di moda". Le prime riviste di moda nacquero in America. Vogue, fondata nel 1892, fu la prima a lanciare grandi fotografi; per questa rivistalavorò, nel primo decennio del secolo, il barone Adolphe de Meyer(Parigi,1868 – Los Angeles, 1949) che viene considerato il primo fotografo di moda. Negli anni trenta, Parigi era il centro dell'altamoda e qui si incontrarono George Hoyningen-Huene e Horst P. Horst.
Nato vicino a Weimar, Horst era venuto nella capitale francese per studiare architettura con Le Corbusier, ma l'incontro con Huene, già a capo dei fotografi di Vogue per la redazione parigina, diede un'altra impronta alla sua carriera; i due lavorarono insieme per tutta la vita.Tra i grandi fotografi di quest'epoca che lavorarono anche nel campo della moda troviamo i nomi di artisti come Man Ray, Hamilton, Edward Steichen e Cecil Beaton. La conquista del potere da parte di Hitler provocò radicali cambiamenti anche nel campo della fotografia di moda. Molti fotografi abbandonarono Parigi e il centro della moda si spostò a New York. Negli anni Quaranta, epoca in cui la moda americana imponeva il suostile di vita anche in Europa, una delle fotografe di moda più famose fu Louise Dahl-Wolfe. Dopo la guerra, la moda riprende alla grande; nomi come Christian Dior lanciano un nuovo stile, immortalato dalleimmagini di artisti come Irving Penn, Richard Avedon, Norman Parkinson, Bert Sterns e Clifford Coffin.
Richard Avedon (New York, 1923 – San Antonio, 2004) rivoluzionòla fotografia di moda. Portò le sue modelle fuori dallo studio e le fotografò in movimento con effetti straordinari. La forza narrativa fu una delle sue innovazioni più imitate. Dal 1957, dopo poco più di un decennio di carriera, Avedon era l’epitome del fotografo di moda moderno, elegante, sofisticato ed tanto famoso quanto i soggetti dei suoi ritratti di celebrità.
Si inaugura l’era delle super Top Model trasformando la fotografia di moda in cultura popolare. La vera rivoluzione nella moda si era avuta nel corso degli anni '60: aveva fatto dei giovani i protagonisti, liberandoli da vincoli ecostrizioni: minigonne e stile hippy. Ma nel decennio successivo prevale un ritorno alla praticità con il trionfo dei jeans. Cambia anche l'immagine della donna, che da oggetto del mercato diventa protagonista. Qui troviamo nomi come quello di Helmut Newton.
Helmut Newton (Berlino, 1920 - Los Angeles, 2004) fuggì nel 1938 dalla Germania nazista e nel 1958 tornò in Europa, a Parigi, dove iniziò a collaborare con alcune riviste. Nonostante le critiche che ripetutamente accompagnarono i suoi lavori, definiti scandalosi, Helmut Newton seppe togliere con abilità il nudo femminile dal territorio dell’osceno.
Tra i fotografi che hanno contribuito a fare la storia della moda, c’è anche l'italiano Gian Paolo Barbieri. Nato a Milano nel 1938, fotografò numerose campagne per grandi stilisti (Valentino, Armani,Ferrè, Versace). Nel 1968 vinse il Premio Biancamano come migliore fotografo italiano e il settimanale “Stern” lo inserisì tra iquattordici migliori fotografi di moda nel panorama internazionale.
Gian Paolo Barbieri - Veruska (Vogue Italia) 1975
Negli anni ´90 alcune campagne di Calvin Klein suscitarono scalpore con il fenomeno "heroin chic". Protagonisti erano la modella Kate Mosse il fotografo David Sorrenti, morto giovanissimo per ovedose. Altro dei fotografi italiani di moda più conosciuti è Oliviero Toscani. Le sue campagne per Benetton, ispirate a temi quali la lotta all'Aids o contro la pena di morte, hanno fatto molto discutere.